Siamo agli inizi del Seicento, sono trascorsi pochi anni dalla Fiscella di Caravaggio ed il mondo delle nature morte già si arricchisce di due capolavori.
Il primo è il famosissimo quadro Natura morta con cardo, dipinto da Juan Sànchez Cotan nel 1602, accanto al quale merita un posto d'onore l'Alzata con prugne, pere e una rosa di Fede Galizia, realizzato nel medesimo anno del precedente.
Il pittore spagnolo Cotan è rimasto celebre per le sue rappresentazioni di oggetti inanimati e il dipinto del 1602 non è che uno dei più celebri. I soggetti del capolavoro sono quelli prediletti da Cotan: la frutta, la selvaggina e gli alti cardi.
Come anticipato, nello stesso anno una grande pittrice crea un altro capolavoro, in un altro paese e con un diverso stile. Ci riferiamo a Fede Galizia che a Milano dipinge la celebre Alzata con prugne, pere e una rosa (1602), un quadro intriso di emozioni.
L'artista milanese raffigura un'elegante alzata contenente frutta, con ai suoi piedi una mezza pera ed un fiore che va sfiorendo, e si percepisce come l'essenza del quadro vada ben oltre gli oggetti inanimati. Come fece Caravaggio, la Galizia mette su tela il tempo fuggevole: la pera che si ossida e la rosa che sfiorisce rappresentano uno stato d'animo, l'inquietudine dell'artista.
Ci spostiamo di poco, da Milano a Bergamo per incontrare Evaristo Baschenis, musicista e pittore, eccezionalmente dotato nel raffigurare gli strumenti musicali, i protagonisti assoluti dei suoi dipinti. Violini adagiati tra spartiti musicali e frutta segnata dal tempo, con realistica polvere ed antichi tendaggi. Il tempo scorre anche per Baschenis, lasciando le sue tracce sulla musica.